INFORMAZIONE E FIGURE DELLA COMUNICAZIONE IN ARCHITETTURA


Comunicazione marsupiale


La stada dei simboli



Negli anni '50, un evento di rilievo segna la storia dell'architettura: il concorso per l'auditorium di Sydney è vinto da Utzon, che sfida l'idea tradizionale di architettura basata sul binomio forma-funzione. Le sue imponenti strutture a conchiglia, ergendosi su una base, evocano sia elementi legati all'acustica che aspetti della natura, inclusi i flussi d'aria. Il testo si dedica all'analisi delle creazioni di Utzon, Gehry, Piano, esplorando la trasformazione del concetto di forma-funzione nel tempo.


Oggettività versus Soggettività


Nell'ambito pubblicitario si assiste a mutamenti significativi. Un esempio discusso in lezione contrappone la pubblicità degli anni '20 a quella contemporanea, focalizzandosi su come vengono presentate delle camicie in due diversi periodi storici. Nella prima istanza, le camicie sono rappresentate in maniera diretta e oggettiva, mentre nella seconda si punta sulla soggettività e sull'interpretazione individuale, utilizzando le figure retoriche per coinvolgere emotivamente. La soggettività delle figure retoriche deriva dalla loro natura interpretativa.

La distinzione si evidenzia anche attraverso due immagini che, pur non specificando esplicitamente l'oggetto della pubblicità, suscitano interesse. Queste immagini possono evocare temi variabili a seconda della percezione del pubblico.

Ad incarnare questa filosofia troviamo:

- Il Museo Ebraico di Libeskind,

- Il Museo Guggenheim di Bilbao, creato da Gehry,

- Il Kiasma di Steven Holl, che si ispira alla metafora dei nervi ottici, i quali ci permettono di percepire le immagini attraverso un processo di inversione.